LETTERA DEL DIRETTORE

Si è appena concluso uno degli anni più difficili per il commercio forlivese.
Già nel 2020 avevamo conosciuto gli effetti devastanti di questa pandemia che ci ha costretto a rivoluzionare le nostre vite.
Interrotte o rallentate le relazioni sociali di ogni tipo (dalla chiusura delle scuole alla chiusura di ogni luogo di incontro e di svago) abbiamo vissuto una situazione completamente nuova alla quale, ancor oggi, la gran parte di noi non si è ancora abituato.
Siamo stati “costretti” a fare i nostri acquisti con tablet, stesi sul divano e se avevamo voglia di “mangiare fuori” abbiamo chiamato il nostro ristorante di fiducia per chiedergli se ci effettuavano consegne a domicilio.
Abbiamo sofferto?
A mio giudizio, per esperienza personale, e per l’esperienza raccontata da tanti amici imprenditori abbiamo vissuto un incubo.
Non solo ci siamo ritrovati con le attività chiuse ma abbiamo dovuto gestire le problematiche delle nostre imprese.
Costi fissi come bollette della luce, affitti, non hanno conosciuto il lockdown e hanno gravato sui bilanci aziendali mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese. Anzi, purtroppo molte imprese non ce l’hanno fatta: d’altronde non è possibile resistere sul mercato senza incassi o con incassi dimezzati.
Purtroppo ancora tante situazioni rappresentano per il futuro delle incognite: ne è l’esempio l’impressionante aumento del costo dei prodotti energetici (gas) che sta mettendo in enorme difficoltà non solo le imprese ma anche tutti i cittadini.
Si chiude però questo 2021 con qualche segnale positivo che ci deve trasmettere speranza e fiducia. Già da settembre i consumi hanno iniziato a registrare il segno “più”, i pubblici esercizi hanno ripreso a lavorare quasi a pieno regime ma soprattutto noi forlivesi abbiamo una gran voglia di “normalità”.
La ripresa c’è stata ma due sono le condizioni che possono renderla stabile:
– contenere definitivamente gli effetti della pandemia, che in questi giorni presentano numeri molto preoccupanti, continuando per l’unica strada ad oggi conosciuta, quella delle vaccinazioni.
– sostenere con ogni mezzo i consumi mettendo maggiori risorse in tasca alle famiglie, operazione questa che deve essere attuata attraverso una riduzione degli oneri che gravano sul costo del lavoro.
Dobbiamo ripartire in questo 2022 con la fiducia, consapevoli che se la Politica sarà in grado di svolgere al meglio il suo ruolo, prendere le decisioni giuste e guidare il Paese sul percorso della “crescita”, quest’anno potrebbe essere determinante per rendere stabile e strutturale la tenuta economica delle imprese e delle famiglie italiane.
Ci aspettano nei prossimi mesi degli appuntamenti importanti, nello scenario politico, con l’elezione del Presidente della Repubblica e le elezioni politiche: due appuntamenti fondamentali attraverso i quali comprenderemo quanto il nostro Paese potrà beneficiare o meno di un periodo di stabilità politica. Quella stabilità che in questi ultimi anni è spesso mancata, rendendo più complicato, talvolta impossibile, il “mestiere” dell’imprenditore.
Chiudo con una riflessione: il commercio ha vissuto degli anni tremendi, drammatici , anni nei quali abbiamo visto nelle nostre Città spegnersi molte, troppe, luci nelle “vetrine”. Non dimentichiamoci mai, però, che quello del commerciante è il mestiere più vecchio del mondo che potrà negli anni cambiare, stravolgersi, modificarsi ma non scomparirà mai.
Dovremo essere noi a intercettare i cambiamenti, adeguarci sempre di più ai tempi e soprattutto ai “nuovi” consumatori sempre più social e sempre più digitali, adeguando i nostri servizi e continuando ad offrire la nostra professionalità.
Alberto Zattini Direttore di Confcommercio Forlì

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